sabato 27 ottobre 2007

Dichiarazione di solidarietà

Dichiarazione di Solidarieta' dei Movimenti italiani
per una resistenza condivisa
tra India e Italia contro l’aggressione neoliberista

Noi sottoscritti, organizzazioni ed individui, rappresentanti di movimenti sociali, sindacati e organizzazioni di cooperazione, vogliamo qui esprimere il nostro sostegno e la nostra solidarietà
con le battaglie e la resistenza dei popoli in India.

Siamo consapevoli degli abusi e della repressione che contadini, pescatori e lavoratori indiani stanno subendo nel loro paese per difendere le loro risorse contro l’accapparramento delle multinanazionali, spesso in collusione con i poteri statali.

La lotta di Singur, che da mesi vede contadini (sia proprietari che lavoranti) uniti insieme ai piccoli commercianti ed artigiani contro la requisizione forzata di 400 ettari di terreni agricoli e fertilissimi, è un episodio quanto mai significativo. Ed è triste assistere alla nascita della famosa “low cost car”, prodotto (tra gli altri) della Joint Venture TATA-FIAT, in un tale contesto di brutalità, illegalità, false promesse di indennità - invece di regolari e democratici processi di consultazione con coloro che in quelle terre vivono e lavorano da sempre. Significativo il fatto che il 40% dei proprietari abbia rifiutato le indennità in danaro offerte – ritenendo la propria terra (e terra fertile, magnificamente lavorata, terra che produceva dai 3 ai 5 raccolti all’anno) più preziosa di qualsiasi somma. Vergonognoso anche il fatto che un altro 40% sia stato costretto ad accettare indennità inferiori al reale prezzo di mercato – e costretto con la minaccia e con l’intimidazione, con l’ausilio della polizia, con l’impiego della peggior manovalanza incaricata di recintare quei terreni quando ancora erano in corso le consultazioni.

Esprimiamo rispetto e ammirazione per la popolazione, in particolare per le donne di Singur, che nonostante i tanti episodi di violenza e abuso, nonostante le centinaia di arresti e di fermi, nonostante le denunce prive di alcun fondamento, hanno continuato ad opporsi. Esprimiamo costernazione nell’apprendere che la nostra prima industria, la FIAT, lungi dal sottrarsi da questo stile di impresa “d’assalto”, lungi dal dissuadere la potente partner Tata Motors (con la quale è in Joint Venture su una molteplicità di obiettivi) dall’occupare terreni agricoli così fertili e produttivi e situare quel progetto industriale in aree non coltivate (e quindi non contestate) ha preferito ignorare la questione, in tal modo smentendo quegli impegni di Responsabilità Sociale ed Ambientale ufficialmente presi con la propria comunità di azionisti, utenti e lavoratori (come chiaramente riportato nel sito web). E con pari costernazione prendiamo atto dello “stile di governo” dell’Amministrazione di “sinistra” dello Stato del Bengala occidentale, così poco interessato al futuro della propria popolazione – ma così pronto a concedere ogni genere di facilitazione alle corporazioni, in vista di maggiori investimenti. Sappiamo bene, poichè questo stiamo sperimentando anche nel nostro paese, che non sempre gli investimenti su scala globale sono garanzia di maggior impiego e migliori standard di qualità e di vita – ed anzi, a tutti i livelli e settori della nostra economia, ciò è causa di crescente insicurezza e precarietà.

Per tutte queste ragioni esprimiamo il nostro pieno sostegno per la lotta di Singur e per i movimenti sociali attivi su tanti altri fronti di resistenza in India. In particolare raccomandiamo che:
Sia promosso un processo di dialogo con il Comitato che si oppone alla requisizione territoriali e che venga rispettata la volontà di coloro che non intendono cedere le loro terre a Singur;
Si promuova la più ampia ed efficace alleanza all’interno dell’India e dell’Italia e tra movimenti e organizzazioni di entrambi i Paesi, per contrastare quegli investimenti che violano la democrazia e i diritti umani e che minano l’autonomia economica degli individui e delle comunità;
Tata Motors trasferisca altrove i suoi impianti di produzione per la “low cost car” o in caso contrario, che Fiat condivida le responsabilità (insieme ai profitti) dell’impatto sociale ed ambientale che una tale e promettente partnership d’affari comporta.

Ci impegniamo quindi a promuovere un’ampia alleanza e una campagna India-Italia, con l’obiettivo di disseminare e scambiare informazioni ed opinioni, di monitorare costantemente il verificarsi di incidenti e problematiche analoghe a quelle di Singur, e con il progetto di individuare nuove e migliori strategie di resistenza e opposizione.

Se sei d'accordo con questo appello fallo circolare.
Quando hai totalizzato 100 firme (nome, cognome ed eventuale affiliazione) invialo all'indirizzo mail nosingur@yahoo.it

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