sabato 27 ottobre 2007

Che cosa ci hanno detto...

CHE COSA CI HANNO FATTO SAPERE DELL'INDIA...
(... negli stessi giorni in cui l'India si divideva sui tumulti di Singur?)

Corriere della Sera, 18.1.2007 - “India, le famiglie scoprono il capitalismo d’assalto – La lezione di Mahindra, Tata, Ambani, Bharti, Mittal”. L'articolo così attacca “Il bagno nel Karma Capitalism sarà un’esperienza nuova. Quando arriveranno in India a febbraio la delegazione guidata da Romano Prodi e quella della Confindustria guidata da Luca di Montezemolo, troveranno un Paese sempre più sicuro di se stesso…” e infine chiude “Troveranno duinque un mondo degli affari in eccitazione, Prodi, Montezemolo e gli industriali italiani nel Grand Tour dell’India 2007. Ma anche un po’ di filosofia, buona per mettere le cose con i piedi per terra…”

La Stampa, 25.1.2007 - “Fiat torna protagonista nel nome dell’Avvocato” e in un pezzo di spalla “Motori e Cambi per la Tata Low cost”
‘Stavolta il Lingotto aiuterà la Tata a produrre un’auto low cost pensata per il subcontinente (…) sarebbe impreciso dire che la Fiat si mette a produrre auto low cost… quel che è certo, per adesso è che il Lingotto provvederà al sistema di trasmissione e ai motori… Per il Gruppo Fiat questo ulteriore progetto è solo un altro tassello di un vasto mosaico indiano.”

La Repubblica, 25.1.2007 - “Fiat, progetto low-cost con Tata auto da 2200 dollari per l’Asia – Il gruppo indiano vuole portarla sul mercato nel 2008. Oggi I conti del Lingotto, vola l’utile nel settore delle macchine agricole”. Nel testo: ‘La nuova mini auto, frutto della collaborazione Torino/Bombay, punta a trasformare in automobilisti una parte dei 45 milioni di motociclisti e scooteristi che percorrono ogni giorno le strade dell’India. Design e progetto sono pronti per un’auto a quattro o cinque posti, motore posteriore di 30 cavalli e sistemi di trasmissione e tecnologie motoristiche di provenienza Fiat.”

Il Corriere della Sera, 7.2.2007 - intervista a Ratan Tata su tutta pagina: “Tata: Fiat? Un alleato strategico. Partiamo con l’auto ‘low cost’ – E sul capitalismo spirituale: ‘La ricchezza va restituita al popolo’ “ dove vale la pena citare le battute finali ‘Nella nostra famiglia abbiamo sempre creduto che la ricchezza prodotta andasse restituita al popolo… Il 65% di Tata Sons è posseduto da fondi filantropici e quindi anche il 65% dei dividendi va in donazioni, 45 milioni di dollari l’anno scorso… Agli azionisti del gruppo che obiettano che il denaro dovrebbe essere degli azioniosti, rispondo che questo è un modo per diminuire la pressione sociale delle aziende. C’è insomma anche un plus nell’agire così…”

Dalla Cartella Stampa nell’imminenza della Missione Prodi in India, 8.2.2007 - “Dopo Cina, Brasile e Turchia per l’Azienda Italia scocca l’ora dell’India … a distanza di due anni dalla missione economica-diplomatica guidata da Carlo Azeglio Ciampi, il sistema-imprese torna a fare tappa sul mercato indiano con una mega-missione guidata dal Presidente del Consiglio Romano Prodi a capo di una delegazione di 450 imprenditori… Le autorità italiane sanno bene però che la finestra di opportunità di questo mercato non durerà troppo a lungo e gli spazi disponibili di oggi saranno occupati nel giro di qualche anno…”

“Basti pensare, a puro titolo di esempio, alle oltre 300 Zone Economiche Speciali (SEZ) approvate dal Governo in diverse regioni del Paese al fine di promuovere nuovi distretti industriali (le imprese che decidono di installarsi in queste aree godono di una totale detassazione per i primi 5 anni e di una fiscalità ridotta del 50% nei cinque anni successivi) per comprendere il potenziale dell’India, soprattutto in considerazione di questo, il valore del progetto low cost car che Fiat e Tata stanno concependo ecc ecc…”

Il Manifesto, 10.2.2007 - “Passaggio in India a Caccia di Affari” e in un Box “Aspettando Fiat, duri scontri e sei morti per la fabbrica della Tata”

Il Sole 24 Ore, 11.2.2007 – Prodi: “In Asia si decide anche il nostro futuro – Le banche devono guidare le aziende all’estero, non arrivare dopo” e in un articolo di spalla “West Bengal, obiettivo distretti” dove si dice ‘Gli Indiani stanno per decidere una serie di agevolazioni fiscali per favorire gli investimenti e pochi mesi fa la Simest ha firmato un’intesa con la West Bengal Industrial development corporation per agevolare gli arrivi delle imprese italiane. ‘La struttura imprenditoriale del West Bengal è molto simile alla nostra’ ha spiegato Morandini (Pmi) e si segnala anche un forte interesse per l’edilizia. ‘Ci sono lotti da 4 mila appartamenti ognuno, cantieri di grandi dimensioni e gli italiani – conclude il Presidente di Pmi – hanno molte possibilità per competere”.
In un terzo articolo di spalla ‘L’India è come la Cina di 45 anni fa’ dichiara Andrea Tomar, presidente di Unindustria di Treviso.

La Repubblica, 15.2.2007 - “Azienda Italia, undici accordi in India – Si chiude la missione in Asia. Prodi: investire qui non è delocalizzare”
E nel testo “Lo voglio dire apertamente – ha insistito Prodi – sono lieto che gli imprenditori italiani stiano investendo qui in India. Non è delocalizzare, è cogliere opportunità in un mercato emergente…’ Obiettivo: 10 miliardi di interscambio, contro l’attuale livello inferiore alla metà, già dal 2007… Il Rockfeller indiano si chiama Ratan Tata, settantenne presidente del gruppo omonimo che fattura 17 miliardi di Euro…”

Corriere della Sera, 15.2.2007 - “Italia grande quando accetta le sfide – Prodi nel cuore dell’hi-tech dell’india. Bonino: triplicare l’interscambio” e in un secondo pezzo “Calcutta, la capitale dei diseredati oggi investe su auto e computer” nel quale si ammette però anche che ‘Oltre tre milioni di poveri vivono nelle 3000 bidonvilles…’ ma che ‘il boom degli ultimi anni ha ridotto il tasso di povertà dal 42 al 23%...”

Corriere della Sera, 15.2.2007 - “Prodi: la missione in India, una svolta per l’Italia, Da Eni a Fiat fino a Piaggio e Unicredit, 11 accordi tra I maggioro gruppi dei due Paesi”

La Stampa, 15.2.2007 - “Il sistema Italia conquista l’India – Ieri firmate undici partnership industriali. Prodi: ‘Ma non è delocalizzare’ “ e in un Box , in merito alla multa Consob all’Ifil l’aperto plauso di Ratan Tata a ‘La Famiglia Agnelli: nel 2005 ha avuto un grande coraggio’.

La Stampa, 16.2.2007 – “‘L’India venga da noi. Montezemolo: con Tata intese in tutto il mondo ma solo industruali” dove a parte tutto il resto Montezemolo dice “Io ritengo che il primo progetto concreto possa riguardare il turismo; ne ho già parlato con Ratan Tata e gli ho suggerito di valutare l’idea di realizzare un grande albergo di lusso in Sicilia… Una struttura importante in grado di attirare la grande clientela internazionale…”

La Repubblica, 16.2.2007 - “Tata: ‘La New India cerca affari e per l’Italia c’e grande spazio” e nel testo… “E’ sempre Tata a darne una prova, con il progetto che fa tremare l’industria automobilistica mondiale. Grazie al via libera (!) del governatore comunista del Bengala occidentale – che ha tenuto duro (!) di fronte a sanguinose proteste contadine – Tata sta ultimando vicino a Calcutta la fabbrica dell’utilitaria ecc ecc che grazie all’allenza con la Fiat potrebbe penetrare un giorno anche in America Latina distribuita dalla rete vendita di Marchionne”

… e cosa la stampa Indiana ha scritto
(sul coivolgimento Fiat nella low cost car…)

Tata e Fiat: Piccolo diventa Grande in India (da Business Week, 24.1.2007)

“I due produttori di auto, sulla base dell’ampia alleanza già avviata, collaboreranno sul progetto di una compact car da $ 2.200 entro il 2008 oltre che sul pick up per il mercato Argentino (…) nel quadro della complessa alleanza stipulata l’anno scorso … che impegna entrambi a investimenti per oltre 887 milioni di dollari nell’arco dei prossimi tre anni per la co-produzione di auto, motori e trasmissioni nella fabbrica che Fiat già possiede a Ranjangaon nella zona occidentale del Maharashtra. Ed ora questa relazione si estende anche alla produzione di questa compatta ‘ultra-low cost’ che rappresenta un’indubbia sfida sul piano tecnico per Tata, ma che Fiat contribuirà a facilitare… L’intervento della Fiat a questo punto sarà significativo in termini di perfezionamento del progetto. (…) Tata ha cominciato la costruzione degli stabilimenti per la small-car da 2.200 $ in data 21 gennaio a Singur, nello stato indiano del Bengala occidentale (…) con una produzione iniziale di ca 250.000 pezzi all’anno destinati sia al mercato locale che per l’export su mercati terzi…”

L’Italiana Fiat e Tata Motors sempre più Joint in Venture (Reuters 14.2.2007)

“Tata Motors (3zo produttore di auto indiano) e Fiat si sono accordati per la produzione di 100.000 auto e 200.000 motori e trasmissioni in India dal 2008 in poi, per investimenti che ammontano a più di $ 877 milioni … Fiat sta anche cooperando con Tata Motors per la produzione della ‘small car’ da tempo promessa dalla Casa indiana, che dovrebbe venir lanciata nel 2008… ‘E' la loro macchina, il loro progetto… il nostro intervento si limiterà ad una consulenza sull’ingegneria e per lo sviluppo del modello’ ha dichiarato alla stampa Alfredo Altavilla, dirigente senior del gruppo Fiat...”

Fiat affiancherà Tata Motors per l’auto da 100.000 Rupie (Times of India, 16.2.2007)

“Con la sicurezza del gigante automobilistico italiano che ha accettato di affiancarsi ai Tata per la produzione della ‘1 lakh car’ il solo problema che al momento potrebbe complicare il lancio di questo ambizioso progetto sembra essere la controversia in corso nell’area scelta per la produzione, a Singur… ‘Fiat ha mostrato notevole interesse in questo modello di auto poichè lo ritiene adatto a numerosi mercati del mondo, soprattutto quelli in cui è già presente in America Latina… Potremmo varare un accordo anche di Joint Marketing ma il primo interesse è di soddisfare la domanda del mercato Indiano’ ha dichiarato Tata. (…) Il Presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo ha confermato che Fiat assisterà la Tata Motors nella produzione della low cost car.”

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