domenica 11 novembre 2007

Week end di sangue a Nandigram …

Domenica, 11 Novembre)

Ci eravamo ripromessi un aggiornamento quotidiano circa quel teatro di guerra che ormai da un anno è diventato il Bengala occidentale – e ci scusiamo per non essere riusciti a mantenere l’impegno nel corso di quest’ultimo week end che è stato particolarmente sanguinoso. La ridda delle notizie, l’accavallarsi dei messaggi, l’impossibilità di verificare i bilanci dei morti e dei feriti, e più ancora dei dispersi - non si capisce se “alla macchia” oppure “rifugiati” (ma da dove? sotto la “protezione” di chi?) oppure, come è stato scritto “rapiti”, o forse presi “in ostaggio” (ma da chi e contro chi…) - è sufficiente a suggerire un quadro di totale inaccettabilità sotto il profilo dei più elementari diritti umani. La sola cosa che sappiamo per certo è che Nandigram è letteralmente tagliata fuori da giorni da qualsiasi possibilità di osservazione e contatto. Non parliamo dei soccorsi: medici, legali, di immediato intervento. Non parliamo di diritto all’informazione… Medha Patkar è stata come sappiamo aggredita verbalmente e fisicamente giovedì mattina proprio perchè tentava di raggiungere l’area di Nandigram, che da giorni era teatro di aspri scontri. Ed è stata costretta a riparare a Kolkata. In merito a questo episodio la FIOM ha inviato all’Ambasciata Indiana indiana un messaggio di protesta che qui sotto diffondiamo (Testo N. X). Anche Angelo Bonelli, Presidente dei Verdi alla Camera dei deputati ha inviato un’Interrogazione Parlamentare al Ministro degli Esteri D’Alema (vedi Testo N. XX).

Medha Patkar è stata in sciopero della fame per l’intero week end la sua forzata impossibilità di uscire dalla città che proprio ieri, 10 ottobre. avrebbe dovuto inaugurare l’annuale Film Festival (evento di grande rilievo per la vita culturale di Kolkata) ha avuto il non indifferente merito di catalizzare la solidarietà di un buon numero di intellettuali, registi, attori, attrici – che per protesta hanno boicottato la manifestazione e si sono uniti a lei nello sforzo di “pubblica contro-informazione” che sulla scorta dei dispacci e degli SMS che arrivavano da Nandigram, è continuato per tutto il week end all’Esplanade. Qualche nome fra i più noti anche al pubblico italiano: i registi Aparna Sen e Rituporno Gosh, la scrittrice Mahasveta Devi… E sulla “scena di Kolkata” riportiamo qualche stralcio dal rapporto inviatoci da Paolo Manzone, che proprio sabato mattina si era recato in visita a Mahasveta Devi.

Ed ora che, mentre chiudo queste note, è il tardo pomeriggio di domenica e per l’India è ormai notte, possiamo provare a pubblicare almeno l’essenziale in sequenza. Senz’altro commento che quello amarissimo rilasciato dalla voce tonante di Medha Patkar mentre all’Esplanade di Kolkata diramava tra un dispaccio e l’altro la denuncia di Amnesty International: “È stato il Diwali più buio e nero nella recente storia dell’India”.

Intensifichiamo quindi i messaggi di protesta ai vari indirizzi che abbiamo gia' segnalato qualche giorno fa (Giovedi’ 8 Novembre). Continuiamo a raccogliere firme agli appelli che vorremo spontaneamente attivare e diffondere (ci preoccuperemo dopo di capire come mettere insieme le liste e farle arrivare a destinazione). Perchè questo è per l’India un momento molto grave. Reso oltretutto più “invisibile” (del solito) dal fatto che da quell’area lì i nostri media, già solitamente molto distratti, riescono a vedere (se ci riescono) solo l’emergenza-Pakistan.

Per saperne di più:
digita la voce Nandigram su Google News, nella versione inglese (NON quella italiana).



Menù Documenti qui allegati:

1) Update/Appeal del NAPM (National Alliance of People Movement, 10 Nov.)
2) Dichiarazione del Governatore del Bengala Occidentale Gopalkrishna Gandhi (9 Nov.)
3) Testimonianza di Paolo e Elisabetta (10 e 11 Nov.)
4) Messaggio di Protesta FIOM indirizzata all’Ambasciata Indiana in Italia (8 Nov.)
5) Comunicato Stampa (by A Sud) RE Interrogazione di Angelo Bonelli (Presidente dei Deputati Verdi) al Ministro degli Esteri Massimo D’Alema (9 Nov.)


1) Update/Appeal del NAPM (National Alliance of People Movement).
Lo riportiamo nella versione originale (welcome all’iniziativa di chi volesse tradurlo integralmente) limitandoci a riassumerne le allarmanti notizie all’inizio.

Brutal Massacre of People of Nandigram by CPM Hooligans
La popolazione brutalmente massacrata a Nandigram

Hundreds Feared Killed and Thousands Injured
Si teme per la vita di centinaia di persone mentre i feriti potrebbero essere migliaia

Riassunto del testo che segue:

Due le dimostrazioni indette sabato dal BUPC (ovvero Bhoomi Uchched Protirodh Committee, il Comitato che dall’inizio coordina la protesta dei contadini contro l’attacco alle loro terre), la prima in località Sonachura (15 mila partecipanti) e la seconda da Nandigram (10 mila partecipanti) entrambe notificate alla Polizia e all’Amministrazione locale, nonchè al Presidente, al Primo Ministro e a Sonia Gandhi.

Verso le 3 del pomeriggio di sabato, mentre a Kolkata era in corso lo sciopero della Fame (di Medha Patkar e Anuradha Talwar, NAPM) è arrivata la notizia degli spari ad uno dei cortei di dimostranti. Spari che NON erano della polizia ma provenienti dalla boscaglia dove si nascondevano le squadracce del CPM. Bilancio dei morti: 45 (il comunicato assicura) confermati, benchè le cifre differiscano a seconda delle fonti e potrebbero essere centinaia (come in effetti afferma oggi anche Mamata Banerjee in una delle notizie-stampa – Ndr) e comunque impossibili da quantificare con esattezza (!) poichè molti dei corpi lasciati sul terreno sono stati poi rimossi dagli stessi “tiratori”. Circa 3 o 5 mila le persone in fuga, molti dei quali mancavano all’appello dei vari capi-villaggio anche domenica. Vicino alla Scuola Amtala (Sherkhan Chowk) 300 persone sono state ammassate e brutalmente picchiate, una ragazza di 18 anni è stata violentata da uomini diversi di fronte a sua madre – e ciò mentre veniva trasportata all’ospedale.
Testimoni oculari del BUPC hanno contato 12 morti vicino alla sede CPM di Kalagechhia, altri due presso Tamluk. A Dandpur,Yinagar centinaia di case sono state saccheggiate e date alle fiamme, ma la polizia di Nandigram non è intervenuta.

Segue elenco delle orgs e dei VIP che hanno partecipato alla dharna di Kolkata. Viene infine segnalata (ma solo nel tardo pomeriggio) l’invio di 1000 forze dell’ordine, ma troppo tardi.
Il comunicato si conclude con l’apprezzamento verso le dichiarazioni del Governatore (Gopalkrishna Gandhi), l’auspicio che egli possa presto visitare le aree colpite e l’invito a mandargli Email o messaggi fax agli indirizzi elencati.

(testo integrale)
The non-violence was challenged by violence when CPM supporters unleashed an
unprecedented human massacre to repress the voices of people who are asserting
their rights over their lands and villages.

The Bhoomi Uchched Protirodh Committee (BUPC) today carried out two peace
rallies simultaneously, one from Sonachura and the other from Nandigram. About
15,000 people participated in the rally from Sonachura. Nearly 10,000 were in
the rally from Nandigram. They had informed the local Police Station,
Administration, President, Prime Minister and Sonia Gandhi about it, but of no
avail.

While the fast in Kolkata was going on, the news reached around 3 p.m. that the
peaceful, unarmed procession had been fired upon. The firing was NOT by police
forces. The number of people hurt or dead is extremely varied in the different
reports we are receiving. 45 deaths have been confirmed so far but the final
tally may be in hundreds as dead bodies are being removed by the murderers
themselves. It is impossible to find out how many are killed.

As the two processions were converging near Tekhali, CPM cadres who were hiding
in the paddy fields suddenly attacked, firing indiscriminately at the
procession. About 3000-5000 persons are missing, as people got scattered and
ran through the fields, the attackers firing at them. Sheikh Rizaul and Shymali
Manna, who are reported dead, were in the procession from Nandigram.

Rickshaw vans carrying the dead bodies were seen on the road. CPM cadres used
some press persons’ cars to take dead bodies out. Local CPM leaders were
controlling and operating the attack.

Near Amtala School at Sherkhan Chowk, 300 persons have been abducted and
brutally beaten up. 12 dead bodies have been seen by BUPC activists near
Kalagechhia CPM party office. 2 people reported dead in Tamluk.

An 18 year old girl was raped by several men in front of her mother. This was
while she was being taken to hospital!

Hundreds of houses were looted and burnt in Dandpur, Yinagar and people driven
out. The rampage continues.

While all this happened, the Nandigram police stayed inside their station. No
police was seen in the vicinity.

In Kolkata, there was huge response from all corners. Several organizations,
intellectuals, activists and Sunando Sanyal were on dharna from 1 - 8 p.m. on
November 9th, where they declared a 48 hour fast on 10th and 11th November, in
support of the people of Nandigram.

Today, on 10th November, several organizations are participating in the 48 hour
fast. These are National Trade Union Initiative, Khet Mazdoor Samiti, Hawkers
Sangram Samiti, NAPM, APDR, Sanhati Udyog, Gandhi Peace Foundation, AISA, CPI
(ML-Liberation), SUCI, Janata Dal (S) and Bandi Mukti Committee. CPI
(ML-Liberation), SUCI and Janata Dal (S) came with their banners but folded
them after entering the fast site. Manoj Bhattacharjee, an RSP official also
spoke condemning the violent attack by CPM supporters.

The fast started at 11 a.m. It was supported by prominent individuals who
visited and addressed the gathering. These included Debabrata Bandopadhyay,
Mahashweta Devi, Aparna Sen and Rituporno Ghosh. Women representatives from
Singur and Nandigram participated, expressing their indomitable spirit. A rally
was also taken out.

CPM supporters have gathered tonight at Sonachura, planning further attacks. It
was possible for UPA government to persuade the CPM to withdraw the violent
attack. About 1000 CRPF is now allotted to the area. But it is too late.
Irrecoverable loss has already occurred. The dead and wounded are silenced.
Hundreds of houses have been destroyed, burnt and looted. Rehabilitation or
compensation is at some distance. Relief must reach fast as people under attack
are in terrible misery.

West Bengal Governor’s true, Satyagrahi statement (given below) is welcome
but he needs to urgently visit the affected villages. There is only a political
solution and the ruling party must act fast so that Nandigram may return to
peace and people come back to their lands.

WE EARNESTLY REQUEST YOU ALL TO APPEAL TO THE WEST BENGAL GOVERNOR TO VISIT THE AREA. PLEASE SEND EMAILS TO governor@wb.nic.in OR FAX HIM AT 0091 33-22002444/22001649. PLEASE WRITE TO THE PRESIDENT ALSO, ASKING THE CENTRE TO INTERVENE IMMEDIATELY.

Anuradha Talwar, Saktiman Ghosh, Sukhendu Bhattacharya,
Sujato Bhadra, Medha Patkar


2) Dichiarazione del Governatore del Bengala Occidentale Gopalkrishna Gandhi
(Diffusa il 9 Novembre e perciò riferita ai morti del giorno precedente.
Traduzione integrale alla fine del testo inglese)

STATEMENT BY WEST BENGAL GOVERNOR
Raj Bhavan, Kolkata

Press Statement
9th November 2007
The news of deaths by police firing in Nandigram this morning has filled me
with a sense of cold horror. We will soon know more details of the sequence of
events that led to this tragedy. But the point uppermost in my mind is not "Who
started it", "Who provoked it" or whatever there were agent-provocateurs behind
it. Investigations will reveal that. The thought in my mind and of all
sensitive people now is -- "Was this spilling of human blood not avoidable?
What is the public purpose served by the use of force that we have witnessed
today?"

Force against anti-national elements, terrorists, extremists, insurgents is one
thing. The receiving end of the force used today does not belong to that order.


What I advised Government over the last two days, as I received inputs of
rising tension in Nandigram, Government knows. It is not my intention to enter
into blame-fixing. But I can not be so casual to the Oath I have taken as to
restrict my reaction to a pious expression of anguish and outrage. I trust the
Government will not only go into the whys and wherefores of this tragic
occurrence but will also ensure that it leaves no room for a repetition of the
kind of trauma witnessed today.

I leave it to the conscience of officials responsible to atone for the event in
the manner they deem fit. But I also expect the government to do what it thinks
is necessary to mitigate the effects of this bitter March 14, and to do it
visibly and fast.

Gopalkrishna Gandhi

(traduzione italiana integrale)
La notizia dei morti che sono stati uccisi dalla polizia a Nandigram questa mattina mi ha riempito di un senso di freddo orrore. Riceveremo presto ulteriori dettagli circa la sequenza degli eventi che ha portato a questa tragedia. Ma la domana principale nella mia mente non è “Chi ha cominciato” o “Chi ha provocato” o chi siano stati gli agenti provocatori. Le indagini ce lo diranno. La domanda che maggiormente occupa la mia mente come quella di tutti coloro che sono dotati di buon senso è “Non si poteva evitare un simile spargimento di sangue? Qual’è il public purpose (amara allusione alle tante requisizioni effettuate con la ‘forza’ del Land Acquisition Act in nome del ‘Public Purpose’ di coloniale memoria – Ndr) nell’uso della forza cui abbiamo assistito oggi”?

Una cosa è la forza contro i nemici della nazione, contro i terroristi, estremisti, ‘insorgenti’. Coloro che hanno subito questa forza oggi non rientrano in queste categorie.

Quali erano le mie direttive durante I due giorni scorsi, subito dopo aver ricevuto notizia delle nuove tensioni a Nandigram, è cosa nota e non è mia intenzione fare polemica. Ma neppure mi limiterò ad esprimere le mie reazioni entro formali dichiarazioni di preoccupata indignazione. Mi auguro che il Governo non solo non si limiterà a fare piena luce circa questi tragici fatti, ma garantirà anche che il trauma cui abbiamo assistito oggi non debba ripetersi in futuro.

Lascio alla coscienza degli ufficiali responsabili affrontare la situazione nel modo che riterranno più opportune. Ma mi aspetto anche che il Governo faccia tutto il possibile e il necessario per mitigare gli effetti di questo (replay del) 14 Marzo, e che lo faccia nel modo più immediate e visibile.

Gopalakrishna Gandhi



3) Email/Testimonianze (prima a caldo e poi con più preciso rapporto) di Paolo (Manzone) e di Elisabetta, che si trovavano a Kolkata per un appuntamento preso in precedenza con la scrittrice Mahasveta Devi e che poi hanno seguito tutto il resto della giornata.

A caldo: “Oggi io, Paolo, Giulia, Francersco e Elisa siamo stati da Mahasweta Devi, avevamo delle domande in mente ma non abbiamo potuto farle perchè c`era qualcosa di molto piu` urgente” di cui occuparsi.
Nandigram. La situazione è arrivata al limite, ormai è una "zona di guerra".
A Nandigram tutto è iniziato il 2 gennaio quando il BDO (Block Development Office) ha annunciato la decisione di istituire una SEZ di 20.000 ettari.
La polazione il 3 gennaio si è recata all`ufficio del Garchakrebia Panchayat per protestare , ma è stata respinta dalla polizia. Nelle violenze che seguirono furono uccise 11 persone.
Il 12 marzo Prasad Ranjan Roy annunciò la presa di provvedimenti contro la popolazione di Nandigram. L`accesso al villaggio venne bloccato dagli attivisti del Bhumi Uchhed Protirodh Commitee, ma il 14 la polizia riuscì a penetrare provocando, secondo il Governo 14 morti e 62 feriti, in realtà la popolazione locale afferma che almeno 100-150 persone furono uccise, 200 ferite e alcune persone risultano "disperse".

Rapporto di fine giornata: Alla manifestazione all’Esplanada Medha era chiaramente l’unica che cercava di coordinare la protesta di decine di gruppi, che via via arrivavano o solo passavano. Totale partecipanti: direi meno di 10000 considerando un continuo movimento. L’organizzazione della manifestazione mutava continuamente seguendo i dati sempre peggiori che arrivavano. Era chiaro che non era manifestazione di partito ma moltissime persone aderiva. Molti erano militanti dello stesso CPI(M) responsabile della strage.

Dati che riterremmo sicuri:
− assedio continuo alle persone che stanno resistendo a Nandigram.
− Crescendo di violenza da 4 giorni causata dalle squadracce del CPI(M)
− la polizia e il governo non è intervenuta per fermare l’aggressione.
− sono stati rapiti, torturati, violentati, uccisi magliaia di presone
− alla sera i morti ufficiali erano 50
− moltissime persone disperse
− Il CPI(M) giustifica la strage adducendo la necessità di impedire infiltrazioni dei gruppi maoisti fra i manifestanti.
− La zona è circondata non possono essere prelevati morti e curati i feriti.
− Nandigram è completamente inaccessibile a chiunque, le notizie vengono aggiornate solo via sms

Su questo concordavano tutti i manifestanti sebbene alla sera le cifre ufficiali parlavano solo di tre morti. Alcune voci in città nella notte confermavano i 50 morti e le decine di dispersi

Obbiettivi della manifestazione, che cambiavano via via con l’arrivare delle notizie:
- chiedere al governatore del West Bengala di visitare Nandigram o comunque di prendere le distanze da quello che stava succedendo [cfr dichiarazione in merito su http://www.indianexpress.com/sunday/story/237904.html]
- sollecitare l’intervento della polizia per punire i responsabili delle stragi [non è chiaro il ruolo e I poter del governatore rispetto a quelli del Chief Minister]
- invio di lettere e sms al governatore per esprimere la solidarietà con la popolazione di Nandigram.
- Raccolta viveri per Nandigram


-
4) Messaggio di Protesta FIOM indirizzata all’Ambasciata Indiana in Italia (8 Nov.)



Federazione Impiegati Operai Metallurgici nazionale

UFFICIO INTERNAZIONALE

corso Trieste, 36 - 00198 Roma - tel. +39 06 852621 - fax +39 06 85303079
www.fiom.cgil.it - e-mail: fiom.internazionale@fiom.cgil.it



All'attenzione dell'Ambasciatore Indiano in Italia
RAJIV DOGRA
C/c Signora SHAMMA JAIN (Vice Ambasciatore della Missione)
Via XX Settembre 5 - 00187

Fax 06 4819539




Esprimiamo preoccupazione e sconcerto per la situazione di brutalità
che da mesi infiamma le campagne del Bengala Occidentale.
La notiza dell'odierno attacco alla nota attivista sociale Medha
Patkar, che abbiamo avuto occasione di incontrare durante la
sua recente visita in Italia, ci lascia costernati, e auspichiamo un
immediato ritorno alla normalità nel rispetto dei più elementari
diritti umani e della dignità delle persone.
Augurandoci che il nostro auspicio possa trovare ascolto e riscontro presso il Governo Indiano, da Lei rappresentato nel nostro Paese,
inviamo distinti saluti


Alessandra Mecozzi

Responsabile Ufficio Internazionale Fiom-Cgil

Roma, 8 novembre 2007




5) Comunicato Stampa (by A Sud) RE Interrogazione di Angelo Bonelli (Presidente dei Deputati Verdi) al Ministro degli Esteri Massimo D’Alema (9 Nov.)


COMUNICATO STAMPA

AMBIENTE. INTERROGAZIONE DEL VERDE BONELLI PER AGGRESSIONE ATTIVISTA INDIANA
MEDHA PATKAR

"Si batte a fianco delle comunità locali contro le multinazionali: D'Alema
chieda tutele alle autorità indiane"



Roma, 9 nov. - Il presidente dei Deputati Verdi, Angelo Bonelli, esprime
solidarietà all'attivista indiana Medha Patkar, invitata recentemente in
Italia dalla Ong A Sud per l' inaugurazione del Centro di Documentazione
sui Conflitti Ambientali dei Sud del mondo, aggredita ieri mentre cercava
di raggiungere la zona di Nandigram, nel West Bengala, dove da mesi è in
corso un drammatico conflitto che vede protagoniste le comunità locali.

Bonelli ha presentato una interrogazione al ministro D'Alema per chiedere di
vigilare sulla agibilità degli ecopacifisti in una zona particolarmente
soggetta a gravi tensioni: "all'origine delle proteste - spiega Bonelli - ci
sono i 20.000 acri di terra che erano stati destinati dall'amministrazione
del Bengala Occidentale al colosso petrolchimico indonesiano Salim. Le
proteste e le resistenze delle comunità locali nell'area di Nandigram sono
aumentate dopo gli scontri scoppiati intorno alle aree agricole di Singur,
dove 1000 acri di terra sono stati requisiti per fare spazio agli impianti
Tata Motors per la produzione della "low cost car", nell'ambito
dell'articolata Joint Venture con l'italiana Fiat.

In queste ore molti attivisti stanno bloccando l'autostrada che porta a
Nandigram e gli scontri non accennano a diminuire. Medha Patkar -
aggiunge - è stata aggredita dagli attivisti del Partito Comunista
Marxista, al governo del West Bengala - in una località chiamata
Kapaseberia, lungo la strada per Nandigram. Spero che il ministro degli
Esteri raccolga la mia sollecitazione ad intervenire presso le autorità
indiane per chiedere garanzie e tutele per gli attivisti come Medha Patkar,
da sempre a fianco della resistenza delle comunità locali che chiedono il
rispetto dei propri diritti".

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