lunedì 12 novembre 2007

Bandh indiano



Chi non ha mai vissuto un Bandh indiano non può immaginare la lunare stranezza di città, strade, incroci di semaforo, villaggi normalmente congestionati – e improvvisamente deserti. Di botteghe, officine, venditori ambulanti normalmente “aperti” e affollati fino a tarda notte e che invece, tutti, nessuno escluso, decidono la serrata. Un Bandh indiano è qualcosa di più che uno sciopero, di categoria o “generale”. E’ un intero territorio che per un certo numero di ore, compattamente, si ferma. Anche quando la maggioranza dei coinvolti non rientra in alcuna categoria di lavoro “contrattualizzato”.

Quanto durerà il Bandh di protesta dichiarato oggi a Kolkata per sottolineare la gravità dei fatti di sangue accaduti nei giorni scorsi, non si sa. Forse solo 24 ore, come chiesto dai Partiti dello schieramento istituzionale (Congresso e CPI-M stranamente uniti nella richiesta). O forse 48 ore, come invece richiesto dal BJP in tandem con il Centro di Unità Socialista. O forse per un periodo “indefinito” – come vorrebbe la leader del Trinamool Congress Mamata Benerjee … Si capirà nelle prossime ore, per il momento la notizia da Kolkata è di “serrata totale”. Dalla Nandigram invece le brutte notizie continuano ad arrivare.

In questo post:
1) ultimo Comunicato/Testimonianza di Medha Patkar: “Nandigram continua ad essere campo di battaglia” (traduzione non letterale precede il testo integrale inglese)
2) ultima dichiarazione del Governatore del West Bengala G.K.Gandhi, ammirevole per robustezza e significativamente intitolata “Non ne possiamo più”

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1) Da Medha Patkar, Kolkata - 12 Novembre 2007

NANDIGRAM CONTINUA AD ESSERE UN CAMPO DI BATTAGLIA

(traduzione non letterale)

Nandigram campo di battaglia benchè l’unico fronte realmemente armato continui ad essere quello delle squadracce travestite o inviate dal CPI (M) dotate di fucili SLR o AK-47, INSAS che usano ad altezza d’uomo, senza alcun intervento da perte delle forze dell’ordine in difesa delle popolazioni. Il comunicato riporta poi la notizia (provenienti via Sms da testimoni oculari all’interno dei villaggi) che I territori (moujas) che erano stati designati per il famoso progetto petrolchimico SALIM sono ora stati evaquati, completamente disabitati. Migliaia di ‘villagers’ sono stati costretti a scappare e si trovano rifugiati nei campi predisposti dal CPI (M) o usati come scudi umani (!!!) negli attacchi che questi continuamente sostengono con gli oppositori. “Si tratta qui non di detenzione di polizia” sottolinea il comunicato “ma di deportazione di massa”.

Si riepilogano poi i recenti fatti: l’attacco peggiore è stato il 10 Nov quando I quadri armati del CPI (M) hanno attaccato due diverse dimostrazioni di protesta nell’area di Nandigram. Ancora incerto il numero dei feriti trovandosi molti corpi ancora abbandonati nelle risaie, alcuni di essi forse già seppelliti o trafugati – ma potrebbero essere parecchie decine, forse oltre il centinaio. In ogni caso una stima precisa sara’ possibile solo quando sara’ di nuovo possibile visitare la zona, tagliata fuori da tutto ormai da giorni. Di sicuro sono state distrutte e incendiate molte abitazioni e molti sarebbero i casi di violenza corporea e stupro ad opera dei delinquenti che scorazzano nella zona sulle loro motociclette, ormai padroni dell’area “come per una missione di medioevale conquista, in cui ogni episodio di disumano e barbarico assalto contro la popolazione inerme di Nandigram, viene salutato come una vittoria nella ricattura di un regno che si considerava perduto!” Parecchi feriti sono stati ricoverati in ospedale: alcuni in quello di Tamluk, vicino a Nandigram; altri sono stati portati in quello di Kolkata. Ma si lamenta la penuria di medicamenti, dottori e soprattutto l’impossibilità di portare immediate soccorso all’interno dei villaggi. Tutto ciò è particolarmente inaccettabile nei fatti di sangue degli ultimi giorni a Nandigram. Persino il corpo di 1000 poliziotti armati che erano stati inviati ieri per ristabilire l’ordine sarebbe stato respinto dalle squadracce del CPI (M). Il comunicato informa poi circa lo sciopero della fame di due giorni sostenuto da ben 25 persone a Kolkata ed elenca tutte le organizzazioni e gli individui che l’hanno sostenuto. Fra essi anche Radharani Aarhi (una donna che ha subito uno stupro di gruppo qualche tempo fa a Nandigram) e il comitato Matangini Mahila Samiti da Singur. Infine il bilancio della colletta: 60 mila rupie (oltre 1000 Euri). Citati anche tutti gli intellettuali, artisti, uomini di spettacolo che hanno boicottato per protesta il Film Festival di Kolkata – ma denunciato anche il fatto che la polizia li ha attaccati mentre era in corso la manifestazione di protesta e che alcuni di loro sono stati arrestati.
Il Comunicato si conclude riferendo circa il positivo incontro con il Governatore del West Bengala G.K.Gandhi, la cui robusta dichiarazione conclude anche questo post.

(stesso Comunicato in inglese)
Nandigram continues to be a battle zone, though the battle is a one-sided one, where CPI (M) goondas and criminals fight with sophisticated arms like SLR's, AK-47's, INSAS Rifles against the unarmed common people of the region. People are being slaughtered everyday with police and administration backing and all the while that the CPI (M) goons carry out their Clean Nandigram operation, the police remain silent and inactive spectators. Shame on this government and administration that does not even have a word of regret to hide their blatant Genocide or even express an iota of sympathy for so many massacred people.

We have received news from various sources inside the villages that the territories (moujas) that were to be occupied for the chemical hub are now lying empty, deserted of all its inhabitants. Thousands of villagers have been compelled to flee from their houses due to such incessant attacks by CPI (M) criminals. They are now living in camps in the core Nandigram area, while some have been picked up and forcibly compelled to join the CPI (M) camps, where they are being used as human shields, during the daily attacks on the villagers by the CPI (M) criminals. This is not a police arrest but a mass abduction
being carried out by armed CPI (M) cadres.

The worst attack was on the 10th of Nov '07, when CPI (M) led criminals hiding in fields and bunkers fired upon two unarmed rallies of 20 000 and 30 000 people respectively in two areas of Nandigram. Many people are feared to have been killed – the total number is not yet known exactly as many bodies are still supposed to be lying in the paddy fields. It is supposed to be ranging from a 100 to about 150 (and very wrongly reported by national and regional dailies and AIR). We can know the final tally, only if everyone including the media is allowed to enter the region, which until today lies barricaded off from the media and common people. No relief is being provided to these displaced people, neither is anyone being allowed to enter the region, by lathi-weilding and armed CPI (M) cadres and criminals. They have burned down hundreds of houses in every village to ashes, demolished hundreds of villages where the silence of the cemetery reigns today as gun toting CPI (M) cadres on motorbikes make their daily rounds of firing and bombing. They are reported to have perpetrated certain cases of rape and molestation even.

The CPI (M) cadres are now compelling the abducted villagers to accept their control and acquisitions. All these news confirmed by the Bengali media and most dailies seem to be as if the CPI (M) is on a medieval conquering mission and with each chapter of inhuman barbaric assault upon the unarmed common populace of Nandigram, they hail their victory of recapturing lost kingdoms! Many of the injured are in the Nandigram hospital; some in Tamluk hospital; some have been shifted to the Kolkata SSKM hospital. There is e severe dearth of doctors and medicines for treatment of bullet injuries as medical supplies are also not being allowed to reach the hospitals with the approach roads being barricaded by the armed CPI (M) hoodlums. Even the CRPF that reached yesterday was not allowed to enter the region by the armed CPI (M) criminals. It seems likely that they too are to work in alliance with and under the control of the State Government.

While in Kolkata we have organized a very successful Two-day token Fast and Dharna programme in alliance with various fraternal organizations like PASCHIM BANGA KRISHAK & KHET MAZDOOR SANGATHAN, HAWKERS SANGRAM SAMITI, NAPM ACTIVISTS, FORUM OF ARTISTS, CULTURAL ACTIVISTS & INTELLECTUALS, JANATA DAL (SECULAR), SUCI, and many individuals from Nandigram (Radharani Aarhi- a gang rape victim of Nandigram) MATANGINI MAHILA SAMITI from Singur and intelligentsia of Kolkata and Bengal. 25 people fasted for 2 days. Relief materials were collected and almost Rs. 60 000 collected in these two days. Many eminent artistes and famous personalities of Bengal came to our Dharna Manch to express their solidarity with us –Film Directors- Aparna Sen, Rituparno Ghosh; Poet-Litterateur- Tarun Sanyal, Joy Goswami; Actors-.Singers- Anjan Dutta, Bibhas Chakraborty, Artists- Suvaprassanna, Shipra Bhattacharya; RSP MLA- Manojit Bhattacharya, Geeta Sengupta (presently in the Left Front in power) to name a few. Many eminent film personalities withdrew from the ongoing Kolkata International Film Festival in protest against the Nandigram killings. Some refused their awards and posts even. The Forum of Artistes, Cultural Activists & Intellectuals, organized a rally from here but it was intercepted by the police and stopped at two places. Later they held a demonstration by singing songs that again was attacked by the police in spite of the presence of eminent personalities and some were even man-handled by the police. 41 of the artists were imprisoned
under Sec.151 same as the arrests made in Madhya Pradesh during the Narmada Bachao Andolan.

Jointly, with all the fraternal participating organizations, we have met the Governor and submitted a Memorandum of demands for immediate stopping of these barbaric assaults on the people of Nandigram. Similarly we have written to the
Union Home Minister. But our repeated attempts to meet the Chief Minister have all been washed down the drain, as he has not even responded.

Today we are proceeding to Nandigram with all the collected relief materials and have informed and written to the D.G. of Police for protection. Let us see how far we can proceed.

Medha Patkar

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2) leggi nel link la dichiarazione ontegrale del Governatore del West Bengala G.K.Gandhi ammirevole per robustezza e significativamente intitolata “Non ne possiamo più”

http://us.rediff.com/news/2007/nov/10guest.htm

(traduzione)
10, Novembre – La fervida partecipazione del Diwali è stata umiliata nell’intero stato (del West Bengala) dagli eventi di Nandigram, dove numerosi villaggi versano in condizioni che variano tra la più inimmaginabile disperazione e il panico. Non possiamo negare che un numero inquantificabile di individui armati si siano infiltrati dalle aree esterne del distretto, e che abbiano ora il controllo dei Blocchi I e II di Nandigram. Sono migliaia le persone che sono state costrette ad abbandonare i villaggi di Daudpur, Amgachi, Jambani, Simulkundu, Brindabanchak, Tekhali, Nainan, Kanongochak, Takapare, Sarengabari, Ranichak, Kamalpur e Keyakhali.
Anche ora che sono le 4 del pomeriggio di oggi (9 Nov) continuo a ricevere telefonate da persone che ritengo affidabili e che da Nandigram denunciano il crescente numero di abitazioni date alle fiamme. Moltissimi coloro che hanno trovato rifugio nelle scuole locali di Nandigram, senza cibo e senza alcuna personale protezione.
Nel momento in cui scrivo la descrizione più accurata per la situazione di Nandigram è quella usata dal nostro Ministro degli Interni: che usa il termine “war zone”, “zona di guerra”. Nessun Governo o Società può ammettere che un suo territorio si trasformi in “war zone” senza immediate ed efficaci misure di intervento.
Sono totalmente consapevole del fatto che, qualche tempo fa, le popolazioni di alcuni villaggi ritenuti simpatizzanti del Partito al Governo in questo stato sono stati obbligati ad abbandonare i loro villaggi e a cercare rifugio in località Khejuri (Ndr – si allude qui al dissidio che da mesi ha diviso la popolazione di Nandigram tra quanti erano favorevoli alla dismissione delle terre e quanti si opponevano, dissidio che, come si capisce dal seguente capoverso, la maggioranza dei contadini “contro” ha probabilmente cavalcato con la forza anche dei militanti “naxaliti”…) Sono anche consapevole delle preoccupazioni che riguardano la crescente (e difficilmente quantificabile) presenza di Maoisti nell’area.
Coloro che sono stati costretti a scappare da Khejuri devono poter tornare alle loro case in condizioni di totale fiducia e dignità. E nessuna concessione dovrebbe essere permessa al culto della violenza associata con i maoisti. Ma il modo in cui Nandigram è stata “riespugnata” è totalmente illegale e inaccettabile. Trovo ugualmente inaccettabile che il potere delle armi abbia reso possibile l’ingresso a Nandigram da parte di una fazione, mentre esso è stato impedito con la violenza a personalità sia politiche che non politiche che intendevano portare soccorso ai senza tetto. Il trattamento riservato a personalità del profilo di Medha Patkar e ad altri suoi colleghi l’altra sera, va contro ogni norma di civile e politica condotta.
Un gruppo di Deputati ed un membro del CPI-M sono venuti da me stamattina sollecitando di “usare i miei buoni uffici per il processo di pace in Nandigram”. Pace è ciò di cui abbiamo bisogno a Nandigram. Perchè quella pace possa realizzarsi, ho detto loro, è necessario che vengano prese efficaci misure contro coloro che sono stati responsabili delle azioni criminose il 14 Marzo scorso.

La popolazione allerta e viva del Bengala occidentale ha il diritto di sapere che in seguito allo scambio di opinioni che io ho avuto con leaders politici quali Mamata Banerjee e Partha Chatterjee (Leaders dell’Oppositione), Pradip Bhattacharya, Manas Bhuiyan e altro personalità non politiche, sono stato in comunicazione regolare anche con Buddhadeb Bhattacharjee e ho chiesto al Governo di questo Stato di prendere le seguenti misure immediate:

(i) immediato ritiro di coloro che hanno fatto irruzione a Nandigram
(ii) soccorsi urgenti agli sfollati di Nandigram
(iii) massima assistenza perchè possano fare ritorno alle loro case.

Ho inoltre chiesto all’amministrazione di rimuovere I blocchi recentemente posizionati ai vari punti di accesso alla zona, e in particolare sulle vie d’accesso:

1. Chandpur-Rai Para-Phulni More-Khadinbari-Nadia
2. Nandakumar-Kapaseria-ferry (che collega con Nandigram)
3. Heria-Nandigram
4. Potashpur-Nandigram

In modo di porre termine all’isolamente di Nandigram dal resto dello Stato.

Ho anche chiarito che se queste misure non saranno prese nelle prossime ore, e fino a che non si porrà fine a questa situazione di “cattura e ricattura”, non potrà cominciare alcun dialogo nei termini sollecitati ieri notte dal Segretario del Partito e ciò impedirà al processo di pace di avere seguito. I negoziati di pace devono ricominciare al più presto e nonostante sia (forse) ormai troppo tardi, condivido il pragmatico ottimismo espresso dal nostro più anziano statista, Jyoti Basu.

Lasciatemi perciò concludere dicendo: Ne abbiamo abbastanza. Pace e sicurezza devono essere restaurate al più presto, senza altro indugio, dalla zona degli sfollamenti di Nandigram.

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