mercoledì 14 novembre 2007

A Kolkata è marciata oggi la protesta

14 novembre 2007

Imponente manifestazione oggi per protestare contro il recente bagno di sangue di Nandigram. Stamattina erano migliaia che marciavano per le strade di Kolkata. Il corteo è partito dal nord della città e ha raggiunto dopo ore il centro. In prima fila gli attivisti, intellettuali, artisti, personaggi dello spettacolo che già nei giorni scorsi si erano distinti per la loro netta condanna nei confronti dello stile da far west che ha contrassegnato per tutto quest’anno le politiche neo-liberiste di Buddhadeb Bhattacharjee: prima con la requisizione autoritaria delle terre di Singur (giustificate con il Land Acquisition Act che in epoca coloniale introdusse in India la pratica delle requisizioni con motivazioni di ‘public purpose’ ovvero ‘pubblico interesse; e che invece sono state assegnate alla privatissima Tata Motors per la produzione della famosa “low cost car”); e dal gennaio fino ad ora con l’annunciato insediamento petrolchimico Salim a Nandigram, che avrebbe richiesto ben 22 mila acri di terra, nell’ambito del più ampio piano di sviluppo industriale in tutta l’India noto (e dibattuto) come SEZ, ovvero Zone Economiche Speciali.

Tra i tanti messaggi di solidarietà anche quello di Noam Chomsky che via Email ha fatto sapere ai dimostranti “Sto seguendo la situazione con crescente preoccupazione…” I registi Mrinal Sen, Goutam Ghosh, Rituparna Ghosh, Aparna Sen, i pittori Jogen Chowdhury e Shuvoprasanna, il poeta Joy Goswami, le personalità di teatro Bibash Chakraborty, Saonli Mitra, Kaushik Sen insieme a Medha Patkar e numerosi altri attivisti sociali marciavano alla testa del corteo. Tra le varie iniziativa lanciate, quella molto concreta di organzzare una raccolta di indumenti, utensili, denaro, in favore di coloro che a migliaia sono rimasti senza casa a Nandigram. Capofila dell’iniziativa e punto di raccolta: la casa della scrittrice Mahasveta Devi, sempre prima linea nonostante ormai anziana e non tanto in salute.

Mentre dunque cresce a Kolkata e in tutta l’India la solidarietà per le vittime dell’odiosa guerra per bande per la “riconquista di Nandigram” permessa ed anzi (per sua stessa ammissione) incoraggiata dal vertice del CPI (M) Bhuddadeb, Bhattacharjee, da quelle zone che sono rimaste inacessibili per giorni mentre erano in corso gli abusi, le distruzioni, il saccheggio cominciano ad arrivare le testimonianze dell’orrore. Satengabari, Ranichak, Iyakhali, Bribdabanchak, Jambari, Gokulnagar, uno dopo l’altro i villaggi di Nandigram sono stati “riconquistati” con violenza dalle squadracce del CPI (M). Solo nei prossimi giorni sarà possibile fare un bilancio preciso dei morti e feriti, o riferire circa la dinamica degli scontri o la responsabilità maggiore delle violenze. Quel che è già certo è che molte abitazioni sono state date alle fiamme, molte donne denunciano stupri e abusi, migliaia sono I senza-tetto che affollano gli improvvisati ricoveri, gli ospedali traboccano di corpi martoriati e malamente curati – e la cosa più inquietante di tutte è che lo stato di “inspiegabile” passività mostrata in tutti questi giorni da parte delle varie autorità, ufficiali di servizio, forze di polizia che a vario titolo avrebbero dovuto impedire o almeno mitigare le violenze, è stato “spiegato” con molta chiarezza dallo stesso Buddhadeb Bhattacharjee proprio oggi. Chiarendo che parlava come leader del suo Partito il PCI (M) e non come Ministro del West Bengala, il “Bhudda Rosso” ha reiterato che coloro che ritenevano di poter controllare Nandigram e che negli scorsi mesi ne avevano impedito lo sviluppo industriale, sono stati “giustamente puniti con la stessa moneta”.
L’antica, barbarica morale dell’“Occhio per occhio”: questa la linea dell’innovatore Bhattacharjee. Lo stesso Bhattacharjee con cui il Governo Prodi si è detto felicissimo di firmare ben 12 Protocolli di cosiddetto “partenariato” a conclusione della Missione di Febbraio 2007 – mentre già infuriavano da tempo gli scontri nelle campagne, solo a qualche decina di km fuori Kolkata.

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